decreto ingiuntivo 5 cose da fare

Decreto ingiuntivo: le 5 cose da fare

Scopriamo quali sono le 5 cose da fare se si riceve la notifica di un decreto ingiuntivo!

Introduzione

Nell’ipotesi in cui si riceva un decreto ingiuntivo è fondamentale sapere come agire e quali comportamenti porre in essere, al fine di riuscire a gestire al meglio la propria situazione, evitando così che la stessa si comprometta con gravi conseguenze sul nostro patrimonio e la nostra qualità di vita.

Il decreto ingiuntivo (come abbiamo già visto in questo articolo) è un provvedimento emesso da un giudice, adito da un creditore, con il quale viene imposto di pagare una determinata somma, dovuta, appunto, al creditore ricorrente.

Il provvedimento non viene emesso nel contraddittorio tra le parte, cioè tra debitore e creditore, bensì viene emesso unicamente in ragione della natura del credito e dell’evidenza delle prove fornite dal ricorrente/creditore.

Il credito deve essere certo, liquido (cioè determinato o facilmente determinabile nel suo ammontare), esigibile (cioè non sottoposto a termini o condizioni che ne impediscano l’immediata riscossione) e avente ad oggetto una somma di denaro, una quantità di cose fungibili o la consegna di una cosa mobile determinata.

La prova che legittima l’emanazione di un decreto ingiuntivo, in ragione della sommarietà della cognizione, può essere unicamente la prova scritta.

È fondamentale poi ricordare che, proprio in ragione della sommarietà della cognizione caratterizzante questo rito, viene concessa al debitore la possibilità, entro 40 giorni dalla notifica, di opporsi al decreto ingiuntivo, contestandone la fondatezza, e di instaurare un ordinario giudizio di cognizione volto ad accertare se il credito sia effettivamente dovuto.

Qualora siano trascorsi 40 giorni senza che sia proposta opposizione il decreto ingiuntivo diviene definitivo ed è un titolo sulla cui base è possibile iniziare una procedura esecutiva, vale a dire un pignoramento dei beni del debitore, volta ad ottenere coattivamente la soddisfazione del credito.

Quest’oggi dunque, per le evidenti ragioni di importanza pratica della materia e dell’incidenza sulla vita di una persona, analizzeremo, come detto, le cinque cose che è fondamentale fare quando si riceve un decreto ingiuntivo.

Prima di proseguire vi ricordo, come di consueto, che potete visionare il video fatto sull’argomento, e caricato sul nostro canale youtube, cliccando qui.

-1 Affrontare la questione

La prima cosa da fare, appena si riceve la notifica di un decreto ingiuntivo, è affrontare la situazione.

Può sembrare una cosa ovvia ma vi assicuro che non lo è per nulla!

Molte persone, dopo aver ricevuto la notifica di un decreto ingiuntivo, fanno finta di nulla, non pensano più alla questione, se ne dimenticano, quasi che il non affrontarla la faccia sparire.

Appare in tutta evidenza come questo atteggiamento, di ingenua negazione, sia totalmente controproducente.

L’unica cosa che si ottiene, in questo modo, è quello di fare trascorrere giorni preziosi che avrebbero dovuto essere usati per studiare la vicenda, contattare un avvocato, sentire il creditore e iniziare ad imbastire un’opposizione.

È importante ricordare che, una volta trascorsi inutilmente i 40 giorni di tempo per la proposizione dell’opposizione, in assenza di quest’ultima, il decreto ingiuntivo diviene esecutivo (cioè risulta essere come una sentenza passata in giudicato!) e, sulla base di questo, il creditore inizierà un pignoramento nei confronti dei beni del debitore al fine di farli vendere e soddisfare il proprio credito sul ricavato della vendita.

E posso assicurarvi che, nella stragrande maggioranza dei casi, un creditore, magari già innervosito per non essere stato contattato, non aspetterà molto tempo per agire in via esecutiva e passare ad un pignoramento dei beni del debitore.

Non di rado, poi, mi è capitato di essere contattato a ridosso della scadenza di un termine per proporre opposizione ad un decreto ingiuntivo; va da sé che in questa ipotesi anche l’avvocato ha meno margine di manovra per affrontare proficuamente la vicenda e valutare con chiarezza la migliore strategia difensiva.

Sulla base di quest’ultima considerazione passiamo a vedere la seconda cosa da fare quando si riceve un decreto ingiuntivo.

– 2 Contattare immediatamente un avvocato

Appena si riceve la notifica di un decreto ingiuntivo è fondamentale contattare immediatamente un avvocato che sia esperto della materia.

È importante farlo il prima possibile di modo da consentire al professionista scelto di studiare i documenti inerenti la vicenda, di studiare il ricorso per decreto ingiuntivo svolto dal creditore e di valutare quale sia, nel singolo caso concreto, la migliore strategia difensiva da porre in essere.

Più tempo ha a disposizione l’avvocato più potrà vedere con chiarezza come aiutarvi.

Appare in tutta evidenza come, se vi rivolgete ad un avvocato un giorno prima della scadenza del termine per proporre opposizione, ci sia poco che il legale possa fare per aiutarvi.

Se invece gli è concesso un buon margine temporale un bravo avvocato potrà contattare la controparte per valutare la possibilità di trovare un accordo transattivo sulla vicenda, studiare se sono presenti dei vizi nel credito fatto valere o dei vizi nel ricorso per decreto ingiuntivo, preparare e depositare un atto di opposizione dando il via ad una causa ordinaria per l’accertamento effettivo del credito fatto valere.

Un Appunto: se avete timori con riguardo al compenso potete stare tranquilli in quanto un avvocato, in linea di principio, si attiene alle cosiddette tabelle forensi che stabiliscono, in via predeterminata, i compensi legali ritenuti congrui per i vari tipi di prestazioni e, inoltre, vi fornirà un preventivo inerente le somme a lui dovute per l’attività da svolgere.

Ci tengo poi a sottolinearvi come, con l’avvento del processo civile telematico e delle nuove tecnologie, sia possibile affidarsi ad un avvocato che risiede anche dalla parte opposta dell’Italia! Per farvi il mio esempio posso dirvi che, nonostante io sia veneto, ho seguito con esito favorevole diverse questioni in tutt’altre parti d’Italia (ad esempio a Milano e Roma); quindi non ponetevi problemi e, a dispetto della distanza geografica, contattate l’avvocato che più vi convince!

– 3 Verificare la fondatezza del credito azionato nei vostri confronti

Questa azione da svolgere può sembrare banale, invece vi garantisco che non lo è affatto!

Molti di voi penseranno: ma se il giudice ha concesso il decreto ingiuntivo vuol dire che il credito era evidente e sicuramente dovuto. In realtà non è affatto così.

Capita non di rado che un creditore possa ricorrere ed ottenere un decreto ingiuntivo per un credito già saldato dal debitore.

Un decreto ingiuntivo, infatti, viene molto spesso concesso sulla base di fatture e, di fatto, al giudice non è consentito di sapere se quelle fatture siano state già concretamente pagate.

Risulta quindi fondamentale verificare sempre attentamente, con l’aiuto del vostro avvocato, se il credito sia effettivamente fondato.

Altre ipotesi di non fondatezza del credito, senza pretesa di esaustività, possono essere quelle di un credito prescritto per il trascorrere del tempo, o, nel caso di un credito vantato da una banca, dovuto in proporzione minore in ragione di una pattuizione di interessi oltre al tasso soglia previsto in tema di usura.

Per tutte queste ragioni appena esposte è sempre di vitale importanza vagliare approfonditamente la fondatezza del credito vantato dal ricorrente nel decreto ingiuntivo.

– 4 Contattare il creditore/ricorrente per decreto ingiuntivo

È sempre fondamentale contattare, preferibilmente per il tramite del proprio avvocato, il creditore che ha ricorso ottenendo un decreto ingiuntivo nei vostri confronti.

Questo perché molto spesso si potranno valorizzare determinate situazioni (ad esempio la propria mancanza di risorse o la circostanza di un’autonomia patrimoniale perfetta se il decreto ingiuntivo è stato emesso nei confronti di una società a responsabilità limitata) al fine di fare ritenere più conveniente per il creditore l’accettare una somma inferiore a titolo di saldo e stralcio ovvero un pagamento a rate piuttosto che trovarsi con il titolo esecutivo di un credito che quasi certamente non potrà mai essere riscosso (avendo dovuto, tuttavia, sostenere delle cospicue somme per ottenerlo).

In questo ambito è fondamentale l’abilità a negoziare dell’avvocato incaricato che, di fronte ad una disponibilità della controparte, potrà valorizzare gli elementi che renderanno antieconomico per il creditore insistere con la somma inizialmente richiesta nel decreto ingiuntivo.

Si potrà quindi cercare di ottenere una transazione che risolva in via bonaria la vicenda, magari con una riduzione dell’importo dovuto ed un pagamento dello stesso a rate.

– 5 Proporre opposizione al decreto ingiuntivo

Quest’ultima azione, a differenza delle altre, non è indicata per ogni tipologia di questione in quanto, in alcuni casi molto rari in cui non è presente nessun tipo di elemento utile, potrebbe essere controproducente la proposizione dell’opposizione.

Nella mia esperienza, tuttavia, non ho pressoché mai incontrato un caso in cui non fossero valorizzabili degli elementi sulla cui base opporsi ad un decreto ingiuntivo.

Nelle ipotesi in cui il credito fatto valere da controparte sia totalmente infondato, ad esempio perché le fatture sulla cui base è stato emesso il decreto ingiuntivo erano state pagate o perché il credito risulti prescritto, risulta assolutamente doverosa un’opposizione in quanto, oltre ad ottenere di non dovere pagare nulla di quanto ingiunto nel decreto, quasi certamente si otterrà anche la condanna di controparte alle vostre spese legali nonché per la cosiddetta lite temeraria (ovvero in quanto ha dato inizio ad un’azione giuridica nonostante sapesse benissimo di avere torto).

Tuttavia, anche qualora non fosse così evidente il torto del creditore/ricorrente, è comunque fondamentale proporre opposizione valorizzando gli opportuni elementi presenti nel caso concreto, al fine di paralizzare la pretesa del creditore e costringere lo stesso a dimostrare la fondatezza di quanto richiesto in una causa ordinaria.

Questa strategia può rivelarsi molto utile al fine di guadagnare tempo e convincere il creditore, di fronte alla prospettiva di dover attendere le lungaggini di una causa ordinaria, ad accettare, a titolo di saldo e stralcio nel contesto di una transazione, una somma minore rispetto a quella originariamente richiesta ed ingiunta, nonché, magari, diluita in un pagamento rateale. 

Il seguire questi 5 punti indicati è fondamentale per gestire al meglio la situazione creatasi a seguito della ricezione di un decreto ingiuntivo; se avete bisogno di assistenza specifica poiché avete ricevuto un decreto ingiuntivo non aspettate altro tempo e contattatemi subito compilando il form di contatto che trovate qui!

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